Descrizione
Gli Incredibili 2 (Incredibles 2) è un film d’animazione del 2018 scritto e diretto da Brad Bird.
È il seguito de Gli Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi del 2004,[1] sempre sceneggiato e diretto da Bird e incentrato sulle vicende di un’insolita famiglia di supereroi ed è il 20° film prodotto dalla Pixar Animation Studios.
Dopo aver agito di fronte a una minaccia, incurante delle leggi contro i supereroi, la famiglia Parr viene scaricata anche dal programma di protezione. Proprio quando Helen / Elastigirl e Bob / Mr. Incredibile si stanno rassegnando a una vita in fuga perenne, il magnate Winston Deavour e sua sorella Evelyn offrono una soluzione: una totale copertura mediatica per qualche impresa, onde riportare l’opinione pubblica ad amare i supereroi. Vogliono però Elastigirl perché meno dannosa, così Bob rimarrà a casa a badare a Violet, Flash e un sempre più incontenibile Jack-Jack.
Sarà anche banale scriverlo, ma l’idea di rivisitare un capolavoro dell’animazione contemporanea a 14 anni di distanza spaventa: con il primo Incredibili del 2004 Brad Bird, regista e unico sceneggiatore, aveva aggiunto il proprio tassello alla rivoluzione artistica Pixar, approfittandone per tessere un racconto a più letture pieno di intelligente humor, quando il genere supereroico al cinema non era ancora inflazionato. Sono cambiate tante cose: proporre i supereroi ha meno freschezza, la Pixar è seppellita dai sequel con occasionali gioielli come Coco, la rivoluzione animata Pixar si è allargata a macchia d’olio a tutta l’industria. Se abbiamo dato a Gli Incredibili 2 la valutazione che vedete in alto nella pagina, è perché il film a nostro modesto parere è sopravvissuto a queste circostanze potenzialmente avverse.
Basterebbe fermarsi a riflettere sui temi che Gli Incredibili 2 tocca. Come già accadde col primo, è difficile per lo spettatore parcheggiare in cervello in facili morali. Helen si trova presto minacciata da un villain che critica aspramente l’idea di affidarsi ai supereroi per la propria salvezza: Bird in sceneggiatura (della quale è ancora una volta autore) riesce abilmente a suggerire sottotraccia l’l’ossessione per l’uso personale di armi, negli Stati Uniti garantito per costituzione ma da sempre oggetto di forti critiche. Nulla di esplicito e predicatorio, però: l’argomento non è toccato con sermoni, e anzi le motivazioni del cattivo sono esposte con una certa dose di umana comprensione. Anche se Bird rimane legato, come avveniva d’altronde nel poco riuscito Tomorrowland, all’idea di una missione affidata a chi è più dotato della media, qui la espande con l’idea di un mentore.
Non si può ignorare che Winston Deavor sia di fatto una caricatura di Walt Disney senza baffi (e quelle iniziali sono ulteriore indizio). Il sogno e la fiducia nel fantastico sono prospettiva di serenità, però passano da uno sponsor della fantasia che sappia anche venderla. Vi sembra una morale ambigua? Certo, ma come si diceva Gli incredibili 2 riesce a smuovere la mente come il prototipo, alla ricerca di una fotografia della società e delle sue necessità. Riesce anche a farlo con un ricorso a uno humor irresistibile, che gronda un affetto contagioso per i personaggi (e di conseguenza per il pubblico). Il ribaltamento femminista dell’equilibrio familiare, sempre tenero e garantito dal rispetto reciproco di Helen e Bob, aggiorna la formula quel che basta a non tradirla del tutto, rendendo i contenuti contemporanei e rendendo sempre più familiari questi “supereroi”. Una dimensione quotidiana facilitata dalla scelta di agganciare questo seguito direttamente al finale del precedente, senza i tipici scontati salti temporali. Era più difficile scrivere un seguito in queste condizioni: Bird ha scommesso e ha vinto.
E non poteva che vincere: i contenuti e il calore sono retti da una macchina cinematografica di sicurezza e professionalità spaventose. Con l’aiuto di tutto il team, Bird dirige ogni sequenza individuando senza colpo ferire il modo migliore di inquadrarla e illuminarla, di dirigere gli animatori, di montarla. Vale per ogni tipo di scena: per le tensioni familiari e per i raptus cartoon a corpo morto (due sequenze con Jack-Jack sono da antologia). Vale soprattutto per una manciata di sequenze d’azione che rischiano davvero di far impallidire analoghe dal vero. Non è un caso: nei cinecomic in live action l’essere umano deve prima o poi interagire con immagini virtuali, il fotomontaggio ci richiede un “salto della fede” per credere all’illusione. Bird, senza disperdere mai la tensione, sa che i personaggi animati vivono già naturalmente nel virtuale, e la posta per loro è altissima. Senza controfigure, senza forzature.
Potremmo atteggiarci a pignoli. Potremmo scrivere che un colpo di scena fondante è piuttosto telefonato (ma non del tutto). Potremmo anche scrivere che Gli incredibili 2 non può per forza di cose mostrare la freschezza del primo capitolo. La verità però è che, esclusi i Toy Story, Gli incredibili 2 ci è sembrato il miglior sequel Pixar di sempre, nonché uno dei seguiti più convinti, sinceri ed energici tra i tanti a cui ormai Hollywood ci sottopone. Fossero tutti così.
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