Descrizione
Un’atmosfera claustrofobica, fredda, asfissiante, quasi esclusivamente giocata e composta in interni baciati più dai neon che dalla luce del Sole, ed una regia che non fa altro che corroborare questa idea di impossibilità di evasione dalla propria condizione esistenziale attraverso un uso encomiabile della macchina fissa, costituiscono i due elementi emblematici ed esemplificativi di un testo che presenta tutti gli stilemi tipici, per non dire soliti, del cinema di Schrader.
Tra questi, è d’obbligo citare il concetto di espiazione dei propri peccati attraverso la privazione ed una routine alienante e dai moventi apparentemente incomprensibili che qui viene offerta al gioco d’azzardo (chi adora e conosce il poker o il blackjack amerà il film per il modo in cui li mette in scena e li integra nella sua narrazione e nella sua semantica).
Il film, interpretato da Oscar Isaac, Tiffany Haddish, Tye Sheridan e Willem Dafoe, è stato presentato in concorso alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia .
Recensione a cura di Nicolò Baraccani